Israele, un portale tra passato e futuro

Il punto geografico dove si incontrano Asia, Africa ed Europa. È di piccole dimensioni e per gran parte occupato dal deserto, eppure l’Israele, stato fin troppo giovane, resta ancora oggi tra le terre più contese al mondo. Sarà perchè è il punto di intersezione di tutte le religioni monoteiste, sarà per la fertilità della sua terra, per il suo progressivo sviluppo in ambito chimico o semplicemente per la meravigliosa naturalezza che lascia a bocca aperta chiunque si cimenti in viaggio nella Terra Santa. C’è così tanto da vedere che non basterebbe probabilmente una settimana intera, ma comunque sia non si può ritornare in patria senza aver messo piede nelle due città principali nonché più importanti dell’intera nazione: Tel Aviv e Gerusalemme.

 

Tel Aviv: un’oasi bianca nel deserto

Forse la vera e propria unica metropoli d’Israele, centro moderno, economico e finanziario del paese, ma allo stesso tempo città attiva culturalmente e con una propria storia ed architettura personale. E soprattutto con la sua particolarità di essere il non plus ultra della “città giardino” grazie ai suoi innumerevoli spazi verdi che creano una muraglia naturale tra la riva del mare e gli imponenti grattacieli. Anch’essa relativamente giovane, fu creata circa un secolo fa dalle famiglie viventi a Jaffa, oggi diventata il centro storico di Tel Aviv, che rende la capitale un mix tra modernità e tradizione. Con la presenza di oltre venti musei, la città si presenta come una delle più creative e multiculturali al mondo, e ve ne renderete conto passeggiando lungo le strade, anche quelle più periferiche, con la presenza di edifici in stile Bauhaus e le numerose gallerie d’arte emergenti presenti per le vie.

Dall’aeroporto al centro città

Tel Aviv potrebbe essere la prima tappa di un tour in terra israeliana, innanzitutto per motivi strategici. L’aeroporto Ben Gurion, situato a meno di 20 km dal centro della capitale, è il principale scalo del paese ed è anche molto ben collegato con la città. Infatti è presente una linea di treni direttamente uscendo dall’aeroporto e svoltando subito a destra, e scendendo infine al piano inferiore. Lì fermano due treni, uno in direzione Gerusalemme, l’altro in direzione Tel Aviv. Quest’ultimo ferma in circa 20 minuti alla stazione centrale o in varie stazioni ferroviarie della città, dalle quali potrete recarvi nella struttura dove alloggerete, e si è rivelato col tempo essere il mezzo di trasporto più conveniente dall’aeroporto al centro. Il prezzo per la corsa è di 13,50 NIS (meno di 4 euro) ed ha una frequenza di 30 minuti. Sconsigliati sia il taxi troppo costoso e dipendente dal traffico, sia l’autobus, poiché in effetti non esiste un vero e proprio autobus fino al centro ma bisogna fare scalo.

Come muoversi a Tel Aviv

Per gran parte degli spostamenti non avrete neanche la necessità di dover salire su un mezzo pubblico, poiché i quartieri principali sono spesso vicini tra loro e raggiungibili camminando per qualche minuto a piedi. Ma se proprio vorrete provare l’efficienza dei mezzi pubblici di Tel Aviv, la città gode di una discreta linea di autobus, puntualità e servizio buono, ma con qualche difetto. Primo fra tutti, qualche autista non parla inglese, per questo motivo sarà bene assicurarsi che siate saliti sull’autobus giusto. Molto spesso le stazioni non aiutano, poiché le informazioni sono soltanto in ebraico, ma tutte, o quasi, dispongono di un tabellone con gli arrivi, e non vi sarà particolarmente difficile capire dopo quanti minuti arriva il mezzo di cui avete bisogno. Le linee principali che collegano il centro città sono:

Linea 4, dal nord al centro percorrendo una strada parallela al lungomare

Linea 72,172,39 e 239, dal nord al viale Dizengoff, quartiere dello shopping

Linea 5, dal viale Dizengoff alla stazione degli autobus, nel caso abbiate intenzione di recarvi a Gerusalemme, più avanti leggerete come.

Linea 63 e 239, dal viale Dizengoff alla stazione Ashalom, su cui si trovano le torri Azrieli, altro centro commerciale e punto fermo dello shopping di Tel Aviv.

Insomma, leggendo questa lista comprenderete che il viale Dizengoff è ormai riconosciuto come il fulcro del centro cittadino, quasi tutte le linee di autobus per raggiungere ogni altra parte della città, partono da qui. Il modo più pratico per il pagamento è quello di acquistare il biglietto direttamente a bordo pagando la quota all’autista, non c’è da stupirsi se durante l’emissione dei biglietti, l’autista avrà già cominciato a dirigersi verso la prossima fermata, tengono semplicemente molto alla precisione e a non arrivare in ritardo. Il prezzo per una corsa regolare a Tel Aviv è di circa 7 NIS, ossia €1,60. Esiste una scheda prepagata che viene utilizzata come abbonamento, ed è la scheda Kav-Rav, accettata su tutti i mezzi pubblici cittadini ma non sulle tratte nazionali. Tuttavia è comoda per un cittadino o per qualcuno del posto che conosce bene la lingua, e si rivela spesso un problema per i turisti, dato che esistono piccole stazioni sparse per strada dove è possibile ricaricare queste carte, ma le informazioni sono soltanto in ebraico. E il prezzo di un abbonamento non è così conveniente come in tante altre parti del mondo, considerando che in centro è più facile muoversi a piedi. Regolarmente i mezzi pubblici terminano le corse verso la mezzanotte, esiste un servizio notturno ma è molto meno frequente e ridotto soltanto alle linee principali. Dal 2015 è partita la costruzione della prima rete metropolitana della città. Il termine dei lavori è previsto per il 2022.

Cosa vedere a Tel Aviv

Malgrado sia abbastanza grande e racchiuda nel suo agglomerato urbano circa mezzo milione di abitanti, purtroppo o per fortuna non saprei dire, la città è visitabile in lungo e in largo nell’arco di due giorni completi, in particolare il mio consiglio è dedicarne uno al centro della città ed un altro a Jaffa e al lungomare. La fortuna di trovarsi in una città del genere è quella di non dover pagare nulla per visitare le attrazioni ma semplicemente camminare per le strade e guardare, poiché le attrazioni principali si trovano per strada e sono parte integrante del posto.

GIORNO 1 – STRADE PRINCIPALI E ZONA COMMERCIALE

MATTINA – VIALE DIZENGOFF E QUARTIERE BAUHAUS

A dispetto di quello che si creda, l’economia della città è anche basata sullo shopping. Tel Aviv è infatti una città commerciale a 360 gradi. Ed è per questo motivo che è impossibile non dedicare un giorno ad una passeggiata per i viali principali. Primo fra tutti il viale Dizengoff, che negli anni ha avuto un ruolo importantissimo nello sviluppo turistico della città. Soprannominato “gli champs elysees di Tel Aviv”, è raggiungibile con uno dei qualsiasi mezzi pubblici della città, che fermano lungo il viale o alla fine di esso, dove si trova una rotonda enorme, Dizengoff Square, area pedonale con sedie pubbliche dove sedersi a bere qualcosa. Il viale è pieno di bar, ristoranti, luoghi di ritrovo, ma soprattutto negozi per tutte le tasche e di ogni genere, dai souvenir all’abbigliamento, dai prodotti e gli oggetti tipici ai beni di prima necessità. Nella parte opposta alla piazza si trova il quartiere Bauhaus, il cui nome deriva dalla famosa corrente architettonica sviluppatasi in Germania tra le due guerre. Dal punto di vista costruttivo queste abitazioni sono famose proprio per la loro semplicità. Essenzialità e necessità, nessun ornamento, nessuna specialità ma bellezza nel suo unico genere. La città presenta quasi 4000 edifici costruiti in questo stile, che sono diventati il gruppo di abitazioni più caratteristico inseme a quello dei grattacieli, sempre più in via di sviluppo nella White City. A far da padrone in questo quartiere il nuovo e all’avanguardia centro commerciale Dizengoff Center, esattamente nell’intersezione tra il viale omonimo e il King George Street, che con circa 420 negozi è il più grande dell’intera zona. Il venerdì viene allestito un mercato alimentare con piatti caldi preparati al momento. Potrebbe essere quindi una buona soluzione per assaggiare qualcosa di tipico a pranzo dopo una mattinata trascorsa a camminare per il viale e nel centro.

 

 

POMERIGGIO – ALLENBY STREET E CARMEL MARKET

Camminando a piedi per circa un chilometro o prendendo uno dei tanti autobus che percorrono il viale King George potrete raggiungere il secondo viale della città poer importanza, ossia Allenby Street. Ma prima di farlo non potrete perdervi per nulla al mondo il Carmel Market, che da in effetti il benvenuto al viale appena nominato. Al termine del viale King George entrerete in piazza Magen David, letteralmente la “piazza della stella di Davide”, chiamata così proprio perchè collega in un solo punto i sei viali principali di Tel Aviv, ed è proprio questo particolare che l’ha resa negli anni uno dei punti di collegamento più trafficati della capitale. Appunto di fronte al viale King George troverete HaCarmel Street, dove ha luogo il celebre ed oramai antichissimo mercato cittadino. Un posto da cui è impossibile uscire fuori senza aver acquistato o provato almeno qualcosa, un posto piccolo ma che vi sembrerà immenso e dove troverete di tutto. Un vero e proprio miscuglio di voci, colori, odori e sapori, insomma un’infarinatura generale della cultura israeliana. Spezie, caramelle, pesce e carne di ogni tipo, vari street food e chioschi per i frappè ed i frullati di frutta, creme per il corpo, sali e fanghi, fino a capi di abbigliamento della moda israeliana. È aperto tutti i giorni tranne che di sabato, unica pecca troppo affollato perchè troppo turistico, soprattutto di mattina. Proseguite la vostra giornata in giro per Allenby Street, non avrete bisogno di orientarvi o altro poiché troverete il suo prolungamento esattamente alla fine di Carmel Market. Come già scritto sopra, altro viale fondamentale della città dal punto di vista economico e turistico, data la presenza, come nel viale Dizengoff, di numerosi negozi di ogni genere, primi fra tutti quelli di artigianato, di gioielli pendenti e di oggetti fatti a mano che troverete nei bazar in ogni angolo della strada. Ma anche negozi di abbigliamento della moda locale come Fox, Castro e Golf, brand che troverete quasi in ogni centro commerciale o viale della città. Allenby Street è per la gente del posto anche il viale che non muore mai, che vive 24 ore al giorno, negli anni si è dimostrato essere anche il luogo di ritrovo principale dei giovani ed il centro della vita notturna, quindi perchè non restare qui o ritornarci dopo una doccia, per trascorrere qui, in uno dei tanti localini o discopub, la vostra prima notte a Tel Aviv?

 

 

 

GIORNO 2 – JAFFA ED IL LUNGOMARE

MATTINA – LA CITTA’ VECCHIA

Dopo il vostro primo giorno trascorso tra lo shopping, l’acquisto di qualche souvenir per i vostri amici e parenti e qualche prodotto tipico, è ora di fare un salto nel passato e tornare alle origini. “Aviv” vuol dire primavera e simboleggia il rinnovamento e la rinascita, ma “Tel” indica un’antica collina dalla quale si è cominciato. Si crede che si parli della collina dove si erge la città vecchia, o semplicemente Jaffa, che pur mantenendo il fascino ed il riflesso dell’antichità sembra essersi perfettamente ambientato nell’ambiente urbano di Tel Aviv. Potrete raggiungere la città vecchia dal centro arrivando a piedi fino alla fermata di Ben Yehuda, altro viale fondamentale per quanto riguarda i trasporti urbani, uno degli autobus tra il 10, il 18, il 25 il 125 vi porterà fino all’ingresso della città vecchia, fermata Jerusalem Boulevard. A darvi il benvenuto troverete la rotonda di Yossi Carmel Square, dove si erge la torre dell’orologio. Andarsene via da questo quartiere a mani vuote è praticamente impossibile, qui troverete il mercato delle pulci più antico ma più vario della città. Giochi, macchine da scrivere usate, oggetti costruiti a mano, orologi e pezzi di antiquariato di ogni genere. Per molte persone del posto il commercio è la prima fonte di guadagno, ed è per questo che i mercati sono aperti tutti i giorni per tutto l’anno. Jaffa è anche la soluzione giusta per poter assaggiare qualcosa di tipico a prezzi ragionevoli e lontano dal lusso dei ristoranti del lungomare. Da non perdere anche una passeggiata sulla collina, da cui potrete osservare la maestosità del lungomare da lontano e rendervi conto di quanto la città sia ancora in crescita nonostante la modernità già presente.

 

 

 

POMERIGGIO – TEL AVIV PROMENADE

Terminato il giro nella città vecchia non resta altro che percorrere il lungomare dall’inizio alla fine, forse la principale attrazione della città, da godere di giorno, di sera o di notte, a piedi o in bicicletta, con le sue palestre all’aperto, la sua piscina pubblica, servizi e divertimenti di ogni tipo, tutto completamente gratuito e a disposizione dei turisti e degli abitanti. Una chilometrica distesa di sabbia bianca a fare da anteprima ad un mare cristallino. Il tutto coronato dal rispetto per le strutture e per l’ambiente, c’è da dire che andrebbe preso come esempio il modo in cui i cittadini gestiscono questo posto pubblico mantenendolo sempre all’avanguardia ed efficiente. Alle spalle del lungomare troverete tutto ciò di cui avete bisogno, negozi, shop aperti fino a tarda notte, soprattutto punti ristoro, bar ed alberghi, ma occhio ai prezzi. Come già scritto in precedenza, Tel Aviv è anche una città multiculturale, e lo testimonia la presenza di numerosi musei. Nel caso foste appassionati del genere, di arte o di storia soprattutto, da non perdere il museo d’arte, il museo nazionale, il museo del popolo ebraico, la casa di Ben Gurion ed il Bauhaus Center, per gli esperti di architettura. Lasciamo la Miami d’Oriente per dedicarci ad un altra perla di questa bellissima nazione, Gerusalemme.

 

Gerusalemme: a spasso nella tradizione

Il suo nome in ebraico vuol dire “città della pace”, e questo spiega tante cose, ma non ci è ancora dato di sapere il motivo per cui è oggi la città più contesa al mondo. I cittadini israeliani la riconoscono come la loro capitale ma non è lo stesso per la comunità internazionale. Sacra allo stesso modo per cristiani, ebraici e musulmani, è il posto religioso più famoso al mondo, i testi narrano che qui sia avvenuta la Passione di Gesù Cristo e l’ascesa di Maometto al cielo. Tutto ciò che si trova all’interno della mura della città vecchia di Gerusalemme è considerato patrimonio dell’Unesco da più di un secolo. Ogni anno le statistiche lo confermano come il luogo più visitato dai pellegrini e dai religiosi di ogni genere.

Cosa vedere a Gerusalemme

GIORNO 1 – DENTRO LE MURA DELLA CITTA’ VECCHIA

Gerusalemme non dispone di un proprio aeroporto, e quello di Ben Gurion si rivela essere abbastanza lontano, malgrado esistano collegamenti puntuali ed efficienti per la città Santa. Tuttavia dopo aver visitato Tel Aviv potrete raggiungere Gerusalemme in meno di un’ora, dalla stazione centrale degli autobus al prezzo di 16 NIS, ossia meno di 5 euro. Le linee partono ogni 10 minuti ed il numeri del mezzo da tenere a mente è il 405. Le due città sono distanti circa 70 km, per questo motivo il percorso durerà all’incirca 50 minuti, ed il capolinea sarà la stazione centrale dei bus di Gerusalemme. All’esterno camminando per qualche minuto a piedi e passando davanti ad un capolavoro achitettonico, troverete varie fermate degli autobus. Il numero 1 ferma all’entrata della porta di Damasco, uno dei tanti portali per accedere alla città vecchia. Benvenuti in un altro mondo, bancarelle piene di souvenir, spezie, cibo, capi di abbigliamento ebraici, copricapo religiosi e gadget, insomma l’imbarazzo della scelta per comprare qualcosa ed avere un ricordo di questa città magica. All’interno delle mura ci sono quattro quartieri, ebraico, cristiano, islamico ed armeno, ognuno diverso dall’altro e particolare a suo modo. Alla fine del mercato troverete ovunque posti di blocco e di controllo, non spaventatevi, basterà come in aeroporto lasciare le borse nell’apposito nastro e riprenderle dall’altra parte, dopo essere passati sotto il metal detector. È normale in una città come Gerusalemme mantenere in ogni angolo la sicurezza e la tranquillità. Specie se all’ingresso di un luogo come il Muro Occidentale, il luogo di culto più famoso al mondo.

 

Era il muro che nei primi anni dopo Cristo circondava il tempio sacro agli ebrei e distrutto nello stesso periodo. È anche chiamato Muro del Pianto perchè il popolo ebraico da quel momento lo riconosce come luogo di culto e di preghiera. L’accesso principale si trova in cima ad una scalinata e solo da lì vi accorgerete di quanti fedeli si raccolgono in preghiera con cerimonie, preghiere e canti di ogni lingua e genere. Nelle fessure del muro inoltre, gli ebrei ortodossi e non, sono soliti lasciare dei bigliettini con i loro desideri nella speranza che si avverino. Il muro si divide tra uomini e donne, e la parte maschile è sicuramente la più emozionante e scenografica. Vi capiterà molto spesso di incontrare la figura dell’haredì, l’ebraico ortodosso che conservano nell’abbigliamento e nello stile di vita la tradizione ebraica e la legge della Torah, tramandate da Dio a Mosè secondo l’antico testamento. Gli haredim sono soliti indossare indumenti neri, principalmente giacche lunghe e cappelli a cilindro. Inoltre portano sempre al seguito una valigetta con testi religiosi contenenti preghiere, e telefoni non moderni, in modo da non avere contatti esterni al mondo della religione. Un altro dei particolari che li distinguono dalla restante comunità ebraica sono i cosiddetti Payot, riccioli laterali che richiamano ad una tradizione antica che proibiva la rasatura degli angoli della testa. La visita al muro occidentale vi porterà via gran parte della mattinata, se avrete la voglia e la pazienza di girare la piazza in lungo e in largo per osservarne ogni minimo avvenimento e particolare.

 

La seconda tappa del primo giorno a Gerusalemme sarà il simbolo della città, ossia la Cupola della Roccia, raggiungibile dall’esterno destro della piazza in cui sorge il Muro Occidentale, previa controlli come in precedenza e dopo aver percorso un ponte di legno che sovrasta la piazza precedente. Ed ecco arrivati in cima al monte del Tempio. La cupola e la vicina moschea Al-Aqsa non sono visitabili dall’interno per i non islamici ma la vista dall’esterno sarà comunque spettacolare. L’area è visitabile in particolari orari a causa della fitta affluenza turistica e dei fedeli. Da Domenica a Giovedì, dalle 7:30 alle 11:00 e dalle 13:30 alle 14:30; durante i mesi invernali: dalle 7:30 alle 10:30 e dalle 12:30 alle 13:30. L’ingresso è gratuito e libero a tutti, ma si è tenuti ad avere un abbigliamento adeguato, pantaloni non troppo corti e spalle coperte per le donne. La cupola della roccia è diventata con il tempo la struttura più importante della città e simbolo stesso di Gerusalemme, poiché è visibile da ogni parte della città ed è molto più alta delle strutture che le sono intorno. È costruita nel punto esatto dove il Corano narra sia avvenuta l’ascesa di Maometto al cielo. Nel ritorno verso l’esterno delle mura della città sarà già pomeriggio o quasi sera addirittura. In caso vogliate trascorrere la notte a Gerusalemme senza ritornare a Tel Aviv, sappiate che la città vecchia scompare del tutto e si prepara all’indomani. Ma ciò non succede nella città nuova, poco distante dalle mura, dove è possibile trovare locali e ristoranti aperti fino a tardi, nelle strade principali della vita notturna, ossia Mamilla Avenue, anche via della moda, e Jaffa Street, vero e proprio punto di incontro per i giovani.

 

GIORNO 2 – LA VIA CRUCIS E IL MONTE DEGLI ULIVI

Nel secondo ed ultimo giorno, sufficiente per visitare tutto ciò che c’è al di fuori delle mura, è da non perdere l’insieme dei luoghi dedicati a Gesù Cristo e dove la Bibbia narra si sia consumata la sua passione. Il percorso parte dalla porta dei Leoni, raggiungibile soltanto a piedi, a poche centinaia di metri dall’esterno della città vecchia. La via crucis è d’obbligo se si è appassionati di storia della religione cristiana, come già detto il punto di partenza è il luogo dove si trovava il Praetorium di Ponzio Pilato. Il percorso prevede una camminata di 600 metri lungo le quattordici stazioni dove Cristo si fermò con la croce addosso. Le prime nove si trovano lungo la strada e sono incise da placche, le altre cinque si trovano alla fine del percorso, nella Chiesa del Santo Sepolcro, luogo dove avvenne la crocifissione. Durante le tappe è prevista anche una fermata in quello che resta dell’orto dei Getsemani, il bosco dove Gesù fu tradito da Giuda e catturato. La seconda ed ultima tappa di Gerusalemme è il Monte degli Ulivi, altro luogo biblico molto importante sia per la religione ebraica che quella cristiana. Anch’esso luogo percorribile solo a piedi, sulla sua somma si trova la chiesa dell’ascensione, che in realtà non è altro che una piccola cappella, al cui interno si trova il calco di un piede. Si dice che sia il punto dove Gesù ha toccato il suolo terreno per l’ultima volta prima della sua ascesa. L’entrata ha un prezzo simbolico, soltanto 5 NIS. È consigliabile riscendere per il monte prima del tramonto, per godere di uno spettacolo di luci naturale che vi toglierà il fiato, specie se ci si ferma per scattare una foto dall’alto sulla città vecchia. Il punto migliore è la distesa dove si trova il cimitero ebraico, altro luogo più decentrato ma non meno importante, dove sono sepolti profetti e rabbini storici tra cui Zaccaria. Tra le tante tombe, si trova anche quella di Schindler, l’uomo che salvò migliaia di ebrei da morte certa. È arrivato dopo questa ultima tappa il momento di lasciare anche la seconda perla d’Oriente.

 

Cosa mangiare in Israele

Le specialità culinarie israeliane sono fin troppe che non basterebbe un’intera giornata a mangiare per provarle tutte. Ma c’è qualcosa che è d’obbligo provare, non potrete andare via senza aver provato almeno una volta questi prodotti.

HUMMUS: salsa composta da ceci cotti e pasta di sesamo. Può essere mangiata anche singolarmente ma è ancora più buona se accompagnata ad una pita.

FALAFEL: polpette di ceci fritti cucinate con molte spezie, ideali per vegetariani

PITA: tipico pane mediorientale piatto, rotondo e a base di farina di grano

Troverete parecchi locali che servono insieme i tre prodotti appena citati. Una cena tipica israeliana potrebbe essere una pita farcita con hummus e falafel, e condita con insalata israeliana a base di cetrioli e pomodori.

SHAKSHUKA: introdotto dagli ebrei tunisini, è diventato con il tempo simbolo della cucina israeliana. Pomodori, peperoni, pepe nero e uova. Il tutto speziato in ogni modo.

SHAWARMA: quello che in Europa viene chiamato Doner, o in gergo Kebab. Tipica carne mediorientale, anch’essa servita in pita o piadina con insalata e salse varie

HALVA: specialità dolce simile ad un torrone, preparata con semi di sesamo, zucchero e miele. A seconda del gusto e della preparazione, si trovano anche versioni fatte con cioccolato, vaniglia, arancia, pasta di cocco o frutta secca.

 

INFORMAZIONI UTILI

VISTO TURISTICO: è il visto che viene rilasciato all’ingresso sul territorio israeliano ed è valido 90 giorni. In caso di timbro sul passaporto, potreste avere problemi in futuro se aveste l’intenzione di visitare Giordania, Palestina o paesi arabi. Nonostante per la polizia sia ormai già un’abitudine non apportare il timbro, è sempre un bene ricordarlo al momento dei controlli.

MONETA: la moneta corrente è il NIS, lo Shekel israeliano. Un euro è equivalente più o meno a 4,25 NIS. È sconsigliabile cambiare in aeroporto dove il cambio spesso scende anche a meno di 4. In città è folta la presenza di uffici di cambio dal tasso abbastanza conveniente, specie a Jaffa.

SHABBAT: è la festa settimanale ebraica, e come dice la parola è celebrata di sabato. A causa di alcuni partiti religiosi e politici abbastanza influenti, dalle 18 di ogni venerdì tutti i servizi ed i trasporti pubblici sono sospesi fino alle 18 del giorno dopo, orario in cui tutto ritorna alla normalità. Per questo motivo se dovrete lasciare la città di sabato o comunque spostarvi da un luogo all’altro avrete bisogno di un taxi, non così economico. Ad esempio, una corsa dal centro della città all’aeroporto costa circa 35 euro diviso il numero di passeggeri. Durante la shabbat troverete anche molti ristoranti ed esercizi commerciali chiusi, ma non vi sarà comunque impossibile trovare qualcuno aperto.

SICUREZZA PER LE STRADE: vi capiterà spesso soprattutto nei dintorni dei centri commerciali di Tel Aviv e dentro le mura della città vecchia di Gerusalemme di incontrare polizia, militari, milizie private e persone in borghese armate intente a sorvegliare la zona. Non vi spaventate o non abbiate una cattiva impressione. Data la situazione politica e di conflitto verificatasi negli ultimi anni con i paesi limitrofi, il governo ha pensato di aumentare la sicurezza e la sorveglianza nei punti del paese più affollati e più frequentati dai turisti. Entrambe le città sono sicure e non più esposte al pericolo di qualsiasi altra città. In altre parole, sarebbe un peccato non recarsi a visitare una terra così bella a causa di informazioni sbagliate che ci sono in giro.


AUTORE ARTICOLO

salvatore v.

Napoletano di origini, ma da più di un anno in Germania per nuove esperienze di vita, caratterizzato fin dall’adolescenza da una innata voglia di conoscere nuovi posti e nuove lingue. Da qualche tempo il suo obiettivo è diventare assistente di volo, così da unire passione e lavoro.


 

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